Descrizione
Completato nel 1648, il Monastero accolse i monaci provenienti dal Monastero di Aghìa Triàs, a Creta, e rapidamente divenne un importante centro religioso e culturale per le comunità albanesi in Sicilia. Animato da monaci eruditi e santi, ospitò un noviziato e svolse missioni fruttuose in Albania per circa un secolo, producendo quattro arcivescovi.
Il Monastero sviluppò una ricca biblioteca, originata dai testi dei monaci, e divenne un centro culturale, noto come Ateneo delle colonie albanesi. Tra i contributi significativi dei monaci vi sono le iconografie siculo-cretese, prodotte da artisti come lo jeromonaco Joannikio, i cui lavori arricchiscono ancora il patrimonio iconografico dell’Eparchia di Piana degli Albanesi.
Dopo un periodo di declino, il Monastero fu espropriato nel 1866-67, parzialmente restaurato dalla Compagnia di Santa Maria di tutte le Grazie, e successivamente abbandonato. Utilizzato come caserma durante la Prima Guerra Mondiale, perse parte della biblioteca, bruciata dai prigionieri austriaci per riscaldarsi.
Nel 1920, la Confraternita fondò l’Istituto Andrea Reres per i giovani albanesi di rito greco, affidandolo ai Padri Basiliani di Grottaferrata, che restaurarono i locali e avviarono una nuova biblioteca.
Servizi
Modalità di accesso
Accesso consentito alle persone con disabilità.